Qui sotto troverai una lista di libri imperdibili per chi vuole avere una mente innovativa, suddivisi per macrotemi. Clicca sulla sezione o sul titolo che ti interessa per arrivarci direttamente.

BIOGRAFIE
Adriano Olivetti. Un italiano del Novecento – Paolo Bricco
Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’idea del capitalismo umanistico
Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico – Ashlee Vance
L’arte della vittoria – Phil Knight
CULTURA E SOCIETÀ
LEAN THINKING
La macchina che ha cambiato il mondo – James P. Womack, Daniel T. Jones e Daniel Roos
PENSIERO INNOVATIVO
La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone – Seth Godin
Dove nascono le grandi idee. Storia naturale dell’innovazione – Steven Johnson
Il pensiero laterale – Edward De Bono
Strategia Oceano Blu. Vincere senza competere – W. Chan kim e Renée Mauborgne
Pensieri lenti e veloci – Daniel Kahneman
RESILIENZA
BIOGRAFIE
Adriano Olivetti un italiano del Novecento – Paolo Bricco
Adriano Olivetti, l’imprenditore e visionario italiano, viene raccontato – si potrebbe dire “senza veli” – in questo libro di Paolo Bricco.
Bisogna ammetterlo: non si fa leggere con semplicità e in modo scorrevole, ma è un libro sincero dove viene disegnata con molta onestà la figura dell’imprenditore e quella dell’uomo con tutte le sue ambiguità e ambivalenze, i suoi lati luminosi e quelli più oscuri. Si parla del capitano d’azienda ma, ancora di più, dell’essere umano, con le sue debolezze.
Non trascurando neanche il rapporto complesso e controverso con il fascismo, durante il quale Olivetti ha cercato di mantenere un equilibrio tra la gestione dell’azienda di famiglia e le pressioni politiche del regime. Alternando la sua iniziale e attiva contrarietà con momenti successivi di maggiore adattamento, negli anni ’30, alla realtà politica dell’epoca che lo portò a collaborare con il regime fascista per proteggere gli interessi dell’azienda. Fino agli ultimi anni del Regime in cui si impegnò invece attivamente nella resistenza antifascista e nella ricostruzione del Paese.
Non è solo nella vicenda del periodo fascista che emerge la sua complessità, ma anche negli interessi variegati che spaziavano dall’estremo del suo essere ingegnere ed industriale al suo interesse per la psicoanalisi, la cultura, la politica ma anche per aspetti esoterici.
Nella guida dell’azienda e nella sua visione e impegno politici, Olivetti cercò di promuovere una sorta di “capitalismo umano”, basato su principi di partecipazione dei lavoratori, responsabilità sociale e uguaglianza. Nel libro, si colgono la sua straordinaria sensibilità per l’innovazione, il design e la responsabilità sociale. Olivetti credeva che il successo di un’azienda dovesse andare di pari passo con la cura dei suoi dipendenti e il benessere della comunità in cui operava. Per questo motivo, si impegnò in politiche innovative per migliorare la qualità della vita dei lavoratori, offrendo servizi sociali, programmi di formazione e opportunità di sviluppo personale.
A questa prospettiva sociale se ne univa una culturale. Olivetti credeva che l’arte e il design fossero strumenti potenti per migliorare la vita delle persone e l’ambiente in cui vivevano; per questo collaborò con numerosi artisti e architetti, promuovendo l’integrazione dell’arte e del design nei prodotti e nello spazio di lavoro.
Questo libro tocca i disegni sociali, culturali e industriali di Olivetti, anche se non li esplora in tutte le loro sfumature e profondità. Forse questo è il lato che più manca, un approfondimento più chiaro di come si è evoluto il percorso verso una fabbrica che univa meccanica ed elettronica ma anche tanta comunità e attenzione allo sviluppo culturale economico e sociale del lavoratore. Ne esce comunque un ritratto complesso, onesto e ricco di uno dei più grandi capitani d’azienda che l’Italia (e non solo) abbia mai avuto.
Silicio – Federico Faggin
È la biografia di Federico Faggin, nome sconosciuto a molti, ma quasi un idolo per gli appassionati di tecnologia. Rappresenta uno degli uomini a cui dobbiamo di più rispetto alle innovazioni che sono entrate nel nostro quotidiano.
Capo progetto dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo di diversi microprocessori e tecnologie su cui si basò la digitalizzazione dell’informazione.
Nel testo si parla del suo percorso, prima da dipendente e poi come fondatore della Zylog e della Synaptics con cui sviluppò i primi touchscreen.
Adatto soprattutto a chi si interessa di tecnologia, poiché nel libro ci sono vari approfondimenti sullo sviluppo delle sue invenzioni comprensibili solo ad addetti ai lavori (o a forti appassionati).
Una nota particolare e interessante, che viene trattata anche nel testo, è che nell’ultima parte della sua vita ha iniziato ad interessarsi anche allo studio scientifico della consapevolezza, in seguito ad alcune esperienze personali.
Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’idea del capitalismo umanistico – Brunello Cucinelli
Questo libro offre un’interessante visione del mondo aziendale attraverso gli occhi di Brunello Cucinelli, un imprenditore italiano noto per la sua omonima azienda di abbigliamento di lusso. Ciò che lo caratterizza, a differenza di altri scritti di o su imprenditori famosi, è il ripercorrere non solo la propria vita con uno sguardo piuttosto intimista ma, anche, l’analisi del suo “capitalismo umanistico”, cioè la sua visione della realtà aziendale come improntata non solo alla ricerca del profitto, bensì ad una realizzazione completa della persona e alla salvaguardia dell’ambiente che la circonda.
Le origini umili, la visione del padre sofferente ed umiliato sotto padrone e gli studi umanistici lo hanno portato poco alla volta a costruire la sua concezione della realtà lavorativa. Non solo in maniera ideale, ma estremamente concreta (e con un importante esborso economico).
Il racconto è la testimonianza diretta di come Cucinelli abbia applicato fattivamente la sua visione realizzando un’azienda innovativa oggi quotata in Borsa e riconosciuta a livello internazionale come impresa di riferimento nel mondo della moda, portando un’idea della vita aziendale attenta alle persone, alla promozione dei diritti umani e della dignità del lavoro. Nel libro si trovano diversi esempi di come Cucinelli abbia implementato la sua visione. Solo a titolo di esempio, finanziando il rinnovamento di palazzi ed edifici nel piccolo borgo umbro in cui l’azienda è situata, Solomeo, o creando nuove strutture culturali e formative per una diffusione della cultura artigianale. Ma non solo.
“Il sogno di Solomeo” rappresenta certamente un’ispirazione per coloro che credono possibile e desiderabile unire valori etici e successo. Cucinelli, infatti, è la dimostrazione che innovazione, profitto e benessere sul lavoro possono andare d’accordo e che l’azienda può essere un luogo di crescita e di sostegno reciproco.
Per chi è interessato ad un piccolo approfondimento, il mio primo articolo su Menteinnovativa parla proprio di lui e del suo “capitalismo umanistico”.
Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico – Ashlee Vance
Con una mente completamente improntata al futuro, Elon Musk ha forse preso il posto di Steve Jobs nell’olimpo degli innovatori geniali e dal brutto carattere.
Con ammiratori e detrattori suddivisi più o meno in parti uguali, questo imprenditore traccia le linee di un futuro avveniristico che lui ha il potere di far diventare presente.
Dopo una vendita milionaria di Zip2, si fionda subito nell’impresa di Paypal e in seguito ad una exit di centinaia di milioni (per lui, ma miliardaria in assoluto, essendo stata comprata da Ebay per 1,5 miliardi di dollari pochi mesi prima dello scoppio della bolla finanziaria delle aziende hitech) reinveste tutto mano a mano in nuove aziende: Tesla, SpaceX, Solar City, Neuralink, The Boring Company. Lo fa per inseguire un’idea di futuro sostenibile (energia pulita) e un’uscita di sicurezza per il genere umano (che con i suoi razzi vuol riuscire a fare accedere a Marte).
È inoltre colui che ha concettualizzato l’Hyperloop, il treno superveloce che viaggia all’interno di tubi a bassa pressione; i primi prototipi sono poi stati realizzati da Richard Branson.
Qualunque cosa si pensi di lui (oggettivamente, dall’esterno non appare troppo simpatico e affabile), non si può non rimanere affascinati da un personaggio che sembra non fermarsi mai, sopportare quantità disumane di rischio e pressioni e puntare sempre parecchi passi avanti agli altri.
Ashlee Vance racconta la sua vita, dall’infanzia in Sudafrica con rapporti difficili e complessi col padre (di cui però non svela quasi nulla), in cui il suo genio ancora non sembra emergere, ad una vita imprenditoriale sfolgorante negli Stati Uniti.
Qualunque cosa accadrà nel suo futuro, di certo quest’uomo ha già vinto diverse scommesse quasi impossibili e, se non riuscirà nel tragico intento di autodistruggersi come più volte ha rischiato di fare per via del suo caratteraccio, potrebbe veramente cambiare l’avvenire dell’umanità. Il che, fra l’altro, è esattamente il suo obiettivo.
Per capire come e perché, è assolutamente necessario leggere il libro che racconta la sua vita e, soprattutto, la sua visione dell’innovazione.
L’arte della vittoria – Phil Knight
È un libro da leggere tutto d’un fiato “l’arte della vittoria”, la storia del fondatore della Nike. Anche per chi non annovera le biografie tra i suoi generi preferiti; perché, onestamente, è avvincente e maledettamente ben scritto come un romanzo.
Non a caso, fra i ringraziamenti, si scopre che c’è in parte anche lo zampino di J. R. Moehringer, lo stesso autore che aveva parecchio contribuito a “Open”, la biografia di Agassi (anche questo, sarebbe un libro assolutamente da non perdere sia per chi ama le biografie sia per chi preferisce i romanzi).
Nelle oltre quattrocento pagine si seguono col fiato sospeso tutte le avventure di Phil Knight, dall’iniziale idea folle – come la chiama lui stesso – alla realizzazione di una piccola azienda con sede nella sua camera (per una volta non si parla di garage, ma non cambia molto…), dopo aver preso accordi con la Onitsuka in Giappone per rivendere le famose “Tiger”.
Siamo ancora lontani dalla Nike vera e propria, ma l’origine è lì, in quella che originariamente venne chiamata “Blue Ribbon”. Un’impresa che vedrà molti alti e bassi e diversi “stop and go” (Knight non si è occupato sempre e solo di scarpe).
Anche la relazione con la Onitsuka fu travagliata e portò persino ad una causa legale prima di arrivare alla creazione dell’azienda sportiva più famosa del mondo e ad un successo veramente conquistato con le unghie e coi denti.
Fa ridere, fa emozionare, fa preoccupare; insomma, ci sono tutti gli ingredienti di un best seller.
E in più, rende molto bene l’idea di come il successo non sia qualcosa che arriva automaticamente in seguito ad una grande idea, ma sia meglio rappresentato da una corsa ad ostacoli (esempio particolarmente calzante, in questo caso) su un territorio molto sconnesso, che richiede una motivazione incrollabile e un team estremamente affiatato.
Ci sono idee valide anche su come muoversi in momenti di difficoltà, ma bisogna saperle trovare e leggere, in mezzo alla storia.
Da parte mia, un consiglio: per chi volesse fondare la prossima Nike, consiglio solo un po’ più di organizzazione iniziale, soprattutto con il flusso di cassa 😉
Steve Jobs – Walter Isaacson
La biografia più conosciuta e più completa su Steve Jobs.
Costruito non solo su decine e decine di colloqui personali con lui, ma anche su moltissime interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, narra la storia professionale e personale dell’innovatore più amato dalle folle nel ventesimo secolo. Emergono i tratti geniali, ma anche quelli impossibili del suo carattere, i grandi successi, senza dimenticare i diversi fallimenti (nel lavoro e nella vita).
Rende sicuramente ancora più interessante la storia sapere che Jobs non ha imposto vincoli su quanto scritto né ha voluto leggerlo prima della pubblicazione. Ha invece incoraggiato tutti gli intervistati a raccontare esattamente quello che pensavano senza edulcorazioni.
Nonostante la mole, il racconto della vita del creatore della Apple si legge velocemente perché avvince fin dall’inizio.
CULTURA E SOCIETÀ
The Game – Alessandro Baricco
Spesso si parla di come la tecnologia abbia modificato non solo i nostri comportamenti, ma anche il nostro modo di pensare. In questo libro, invece, l’Autore vuole dimostrare come alla base della rivoluzione digitale vi sia stato un cambiamento mentale che l’ha originata, non il contrario.
Non attendetevi un saggio tecnico, quanto una riflessione più filosofica sul come e perché sia nata questa rivoluzione, cosa abbia portato ma anche quali aspettative forse abbia deluso. Il tutto con un tono, il più delle volte, divertente, ironico e accessibile; condito da rimandi ad alcuni momenti topici di questo cambiamento tecnologico e dei personaggi che lo hanno realizzato.
Baricco prosegue idealmente l’avventura iniziata con “I Barbari. Saggio sulla mutazione” per continuare ad indagare sugli stravolgimenti non solo digitali ma ancor prima culturali e mentali degli ultimi decenni.
Per chi si interessa anche agli aspetti socio-filosofici dell’innovazione tecnologica degli anni 2000.
LEAN THINKING
La macchina che ha cambiato il mondo – James P. Womack, Daniel T. Jones e Daniel Roos
Si può considerare una sorta di testo sacro per chi si interessa di Lean Thinking, per quanto sia ormai superato da scritti ben più recenti e scorrevoli. Tuttavia, per chi vuole approfondire il tema, è un libro quasi irrinunciabile.
James P. Womack iniziò, da giovane laureato, ad interessarsi ai vari sistema di produzione nel mondo della automotive, e particolarmente al confronto con quello di Toyota, poiché questa piccola azienda era riuscita da sola a superare il modello americano della Ford elaborando un processo di produzione estremamente efficiente.
Il libro fu il risultato di una ricerca approfondita del Massachusetts Institute of Technology, che durò cinque anni, fu finanziata con cinque milioni di dollari e coinvolse decine di ricercatori in tutto il mondo. Ne venne fuori un’analisi delle ragioni del successo giapponese; è infatti in questo libro che nasce il termine “Lean Manifacturing” con cui è conosciuto ai più il TPS (Toyota Productione System. Per una breve sintesi di alcuni suoi capisaldi, leggi qui e qui) , una vera e propria rivoluzione di mentalità e di modello di business. Qui si spiegano i concetti fondamentali che vanno a comporre questo metodo e si presentano molti numeri a sostegno che, per quanto datati, aiutano a comprendere la superiorità del sistema rispetto a processi più tradizionali (che in molti casi non sono affatto cambiati anche nell’industria odierna).
Insomma, una bibbia del settore da cui iniziare ad approfondire l’interessantissimo mondo della “produzione snella”.
Toyota way. I 14 principi per la rinascita del sistema industriale italiano – Jeffrey k. Liker, Luciano Attolico
Per chi vuole approfondire i punti centrali del Lean Thinking, ecco un libro perfetto che esplora la filosofia e le tecniche di questo sistema in modo chiaro e con meno pesantezza del libro di Womack. Uno dei suoi punti di forza sono poi i vari esempi di applicazioni al sistema industriale italiano grazie agli apporti di Luciano Attolico. Per chi non sa cosa sia la produzione snella, questo è un libro ottimo, completo, ma leggibile e con l’indubbia qualità di puntare a far comprendere che non si tratta di un semplice insieme di tecniche, ma prima di tutto di una filosofia di vita e lavoro che deve sorreggere l’applicazione dei metodi.
PENSIERO INNOVATIVO
La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone – Seth Godin
Questo è un altro testo imperdibile per chi si interessa di innovazione. La mucca viola è una metafora per rappresentare quell’elemento, quella peculiarità che i prodotti o servizi devono avere per poter farsi notare e aspirare al successo.
L’autore ci spiega come vendere un’idea (che poi si traduca in qualcosa di concreto) oggi come oggi sia sempre più difficile; tutti vengono bombardati da informazioni e stimoli e attirare l’attenzione delle persone e conquistare il loro tempo è possibile solo se si crea lo straordinario, se si trova l’elemento che ci distingue.
Godin illustra alcuni assunti fondamentali: posizionarsi sul bisogno del cliente, pensare in modo differente, non cercare di piacere a tutti, ma a pochi perché poi avvenga una diffusione in modo virale.
Insomma, concetti essenziali per chi vuole costruirsi una mente innovativa.
Chi vuol farsi un’idea prima dell’acquisto, può leggere il mio articolo.
Dove nascono le grandi idee. Storia naturale dell’innovazione – Steven Johnson
Stavo cercando un libro centrato sui processi mentali che rendono una mente innovativa e mi sono imbattuta in questo scritto che rappresenta una vera e propria sintesi delle regole dell’innovazione, degli aspetti psicologici e ambientali che la stimolano. Il tutto condito di aneddoti e innumerevoli esempi di innovazione tratti da universi differenti (dalle ricerche di Darwin alle aziende della Silcon Valley, dalla barriera corallina al precursore del personal computer) che trascinano il lettore in un mondo affascinante. Si fa leggere tutto d’un fiato!
Trovi una sintesi dei concetti qui e qui (ma fossi in te leggerei direttamente il libro ;-)).
Il pensiero laterale – Edward De Bono
Impossibile non citare questo libro in un sito dal nome Menteinnovativa 😉 Lo psicologo maltese, autore di questo e molti altri saggi che approfondiscono il tema, ci parla dell’importanza di tale modalità di ragionamento che si differenzia alquanto, nei suoi presupposti e metodi di indagine, dal pensiero verticale, cioè quello logico-deduttivo. Ci spiega quando può essere utile usare il pensiero laterale, i suoi vantaggi (e i limiti di quello verticale), le resistenze nel suo utilizzo. Purtroppo lo stile espositivo non è all’altezza dell’importanza del tema e si fatica un poco a seguirlo, soprattutto nel capitolo in cui inizia lunghe dissertazioni sulla scomposizione di figure geometriche. Tuttavia rimane un punto di riferimento essenziale, soprattutto nell’analisi dei paletti inconsapevoli che mettiamo all’esplorare nuove idee. Qui trovate un articolo di approfondimento
Strategia Oceano Blu. Vincere senza competere – w. Chan Kim e Renée Mauborgne
Questo libro è un altro grande classico dell’innovazione. Come tutte le pubblicazioni che passano alla storia nei rispettivi settori di riferimento, anche questa ha dato alla luce termini che sono diventati di dominio pubblico e concetti sulla bocca di tutti. A cui spesso non corrisponde, però, una vera e profonda conoscenza dei temi trattati.
Oceano Blu è diventato sinonimo di creazione di un nuovo settore dove ancora non vi sia concorrenza e la metafora si riferisce alla possibilità di nuotare in acque incontaminate invece che contendersi tutti le stesse prede in uno spazio ristretto, tingendo le acque di rosso sangue.
Gli oceani sono i nostri mercati di riferimento dove, spesso, operiamo convinti che le regole siano date una volta per tutte e il massimo che possiamo fare sia combattere tutti con le stesse armi, talvolta battendo i competitor sul prezzo, altre volte sulla qualità.
Invece W. Chan Kim e Renée Mauborgne ci spiegano come ampliare i confini del proprio mercato ed inventare qualcosa di nuovo. Non sperando sul proprio genio creativo, ma adottando un metodo strutturato che ci permette di vedere dove siamo situati noi, dove la concorrenza e analizzare tutti gli spazi operativi che restano e non sono stati ancora sfiorati o pensati.
Mi piace definirlo “pensiero laterale applicato”, perché, di fatto, è un vero e proprio metodo per pensare fuori dagli schemi pur all’interno di tecniche chiare e ben delineate.
Nonostante sia nato per il mondo delle imprese, si capisce subito che i principi di base sono assolutamente trasferibili anche a piccole realtà e persino a progetti all’interno della libera professione.
Un manuale assolutamente imperdibile quando senti che devi fare qualcosa per uscire da una competizione che ti sta sfinendo e rischia di mangiarti tutti i margini di guadagno.
Pensieri lenti e veloci – Daniel Kahneman
Il libro “Pensieri Lenti e Veloci” può essere considerato la “bibbia” dei bias cognitivi. Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia e psicologo cognitivo, esplora il funzionamento della mente umana e le diverse modalità di ragionamento che influenzano le nostre decisioni e i nostri giudizi.
La tesi centrale del libro è che la mente umana opera in due modalità di pensiero principali: il Sistema 1 e il Sistema 2. Il Sistema 1 è veloce, intuitivo e basato su istinti e abitudini, mentre il Sistema 2 è più lento, analitico e razionale. Kahneman dimostra come entrambi siano importanti nella nostra vita di tutti i giorni, ma anche come spesso il Sistema 1 prenda il sopravvento, utilizzando delle euristiche, cioè delle scorciatoie nel fare le valutazioni. Scorciatoie utili in molti ambiti della nostra quotidianità, ma che possono rivelarsi sbagliate (e talvolta persino pericolose) quando applicate a situazioni che richiederebbero un’analisi più attenta.
“Pensieri Lenti e Veloci” è una lettura leggera, perché offre tanti esempi divertenti dei nostri errori e, al tempo stesso, complessa, poiché è da assaporare lentamente, un pezzo alla volta, fermandosi a riflettere (e, a volte, anche a fare calcoli :-)). Il libro svolge un’analisi approfondita della psicologia del pensiero umano e di come queste idee possano essere applicate in vari contesti, dalla psicologia alla finanza, all’economia comportamentale.
Soprattutto, è una lettura illuminante su come sopravvalutiamo la nostra razionalità e la conseguente capacità di prendere decisioni corrette.
Personalmente, ti consiglio di leggerlo tutto, ma se vuoi una sintesi dei temi principali, puoi leggere i miei articoli sui bias cognitivi.
RESILIENZA
Resisto, dunque sono – Pietro Trabucchi
Può apparire strana, in un sito che parla di innovazione, la recensione ad un libro su una caratteristica come la resilienza. Eppure, occupandomi non di innovazione tout court, ma del suo stretto legame con gli aspetti umani e psicologici, la ritengo una componente fondamentale del successo.
Trabucchi ne fa un’analisi semplice da leggere, ma non per questo meno interessante. Parte principalmente dal suo punto di osservazione, quello dello sport, dove la presenza di questa caratteristica si evidenzia sia dal punto di vista mentale che fisico. Ma la amplia poi a tutti gli aspetti della vita, come è normale che sia. Lo sport diventa un facile riferimento per comprendere meglio cosa sia, come si manifesti, quale spinta possa dare al raggiungimento degli obiettivi e come conquistarla.
Della resilienza troppo spesso si parla a sproposito, citandola in ogni dove, ma senza mai addentrarsi veramente nel senso e nel grande valore che può dare alle nostre esistenze. E’ quella caratteristica che ti permette di trovare il lato positivo, sfidante, nuovo anche nelle situazioni più faticose o difficili; quella che ti permette di andare avanti anche in mezzo alle difficoltà della vita.
E non è un dono regalato dall’Alto, ma una facoltà che tutti noi possiamo allenare e far crescere dentro.
Trabucchi spiega come con diversi esempi tratti dal mondo delle competizioni.