
In un precedente articolo abbiamo parlato di open innovation, cioè di un nuovo approccio strategico nel quale le imprese, per competere meglio sul mercato, scelgono di ricorrere non solo a idee e risorse interne, ma anche a soluzioni, tecnologie e competenze che arrivano dall’esterno. Ad esempio, possono collaborare con startup, università, istituti di ricerca, professionisti e talenti di vario genere.
Si tratta di una nuova sfida per essere più competitivi sul mercato, per innovare rapidamente in un mondo che è diventato estremamente veloce.
Attendere che ogni singola impresa, per grande che sia, produca al proprio interno brevetti e processi disruptive in un ecosistema che cambia in continuazione, rischia di far perdere parecchie occasioni. Figuriamoci, poi, se non si hanno i mezzi economici delle grandi aziende.
Fra l’altro, oggi le startup crescono come funghi; molte andranno a morire, è vero, ma alcune hanno competenze e portano avanti tecnologie ed idee veramente interessanti; come fare in un’economia che ha perso ormai ogni confine ad arrivare esattamente a chi ha bisogno di loro?
Diventa necessario un ponte che unisca chi ha la necessità con chi ha i mezzi e le conoscenze per produrre, insieme, con reciproco vantaggio e riduzione di tempo per il cliente finale.
Collegare bisogno e offerta di innovazione
Come collegare, quindi, queste due necessità e farlo nel modo meno dispendioso in termini di energie e costi?
Esiste un mezzo nuovo, originale e soprattutto semplice per fare incontrare chi ha bisogno di innovazione con chi è in grado di offrirla. Si chiama innovation matching e si tratta di piattaforme digitali che, di fatto, facilitano l’abbinamento tra domanda di innovazione proveniente da grandi imprese e offerta tecnologica derivante da startup, spin off, talenti, centri di ricerca e PMI.
In pratica, il mondo digitale ti offre l’occasione di raggiungere in modo diretto l’open innovation. Si risolve così un problema che, fino a poco tempo fa, limitava il diffondersi di questa strategia.
Infatti, oltre alle resistenze culturali all’espansione di questo strumento, (soprattutto in Italia[1]) sicuramente sino ad oggi vi era anche un limite tecnico; non era così facile far incontrare le necessità di un’impresa con le abilità di una startup o di chi, comunque, potesse offrire risposte a quel bisogno. La ricerca non appariva, insomma, così semplice.
Le piattaforme digitali aiutano in molto, alleggerendo i passaggi a chi vuole fare questo tentativo.
Esistono diverse piattaforme di matching, ognuna con le proprie caratteristiche specifiche.
I vantaggi dell’innovation matching
È abbastanza evidente che la presenza di queste piattaforme nel mondo online sveltiscano e facilitino di molto l’incontro fra domanda e offerta. Le idee e l’innovazione in tutte le sue forme non sono prodotti che si scelgono ad un supermercato e non è sempre immediato sapere dove cercare la soluzione al proprio bisogno.
Incontrarsi in un luogo virtuale dedicato esattamente a questo velocizza molto il processo, rendendolo anche più democratico. Infatti, in assenza di tali piattaforme, la ricerca sarebbe stata certamente più facile per una grande impresa che per un PMI o, addirittura, una nuova startup.
Un altro vantaggio, è che non solo agevolano la connessione fra domanda e offerta, ma permettono anche una sorta di preselezione impostata sull’obiettivo: si dà la possibilità sia alle aziende sia alle startup di finalizzare la propria ricerca a partner potenziali in linea con il proprio business. Si può incrociare velocemente il bisogno con chi propone la risposta.
La diffusione dell’innovation matching
Forse non ne avevate mai sentito parlare, ma le piattaforme di open innovation muovono nel mondo un mercato di centinaia di migliaia di dollari derivante da royalties su proprietà intellettuale. Gli USA sono i primi della lista dei beneficiari, ma l’Europa li marca a breve distanza.
In Italia, come abbiamo visto, abbiamo ancora molta strada da fare, ma qualcosa si muove.
Queste infrastrutture digitali stanno infatti crescendo un po’ dappertutto anche nel nostro Paese; da quelle delle regioni a quelle delle grandi aziende fino a piattaforme private dove non è un’azienda che crea la piattaforma ma è la piattaforma che è…l’azienda stessa.
Vediamo alcuni esempi.
Piattaforme regionali di innovation matching
Ce ne sono un po’ in tutte le regioni, anche se variano per complessità e opportunità. Elencati di seguito ci sono solo alcuni esempi scelti fra quelli con maggiore presenza e attività anche sul web.
Lombardia
La piattaforma unisce competenze, idee e progetti di innovazione per supportare lo sviluppo di ecosistemi di innovazione aperta e avere risposte per le sfide strategiche della Regione.
Gli obiettivi sono quelli di fare entrare in relazione mondo accademico, mondo industriale e figure professionali; valorizzare risorse, know how e capitale umano del territorio, condividere casi e buone pratiche di innovazione, fare conoscere le eccellenze lombarde in ambito industriale e di ricerca.
Emilia Romagna
La piattaforma EROI (Emilia Romagna Open Innovation) è pensata per incentivare processi di innovazione collaborativa in autonomia. È possibile accedere anche a notizie, eventi e contatti con gli altri membri della comunità.
Sicilia
Open Innovation Service Lab nasce nell’ambito del progetto di cooperazione Italia-Malta I KNOW (Interregional Key Networking for Open Innovation EmpoWerment), finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Come nelle altre piattaforme, è necessario iscriversi per creare community ed espandere la propria rete, proporre e rispondere a richieste di lavoro, facilitare il matching tra domanda e offerta di competenze e soluzioni innovative, ma anche accedere a finanziamenti.
Campania
Il sito dell’open innovation della Campania presenta un marketplace, una community, delle sfide attive oltre ad una sezione notizie.
Liguria
Si accede da qui alla piattaforma di innovazione aperta della Liguria inserendo le proprie credenziali. Aperti a tutti alcuni documenti utili sull’innovazione relativi alla regione.
Piattaforme aziendali di innovation matching
Diverse aziende hanno creato delle proprie piattaforme di matching. Ne elenco solo alcune fra le più conosciute.
Intesa San Paolo
Il gruppo Intesa ha creato Tech-Marketplace dove – si legge – puoi “apprendere i nuovi modelli di business futuri per supportare la competitività di lungo periodo del Gruppo e dei suoi clienti e di fungere da motore e stimolo della nuova economia in Italia (…) Intesa Sanpaolo si pone come partner strategico della tua startup o impresa sui temi dell’Open Innovation, creando nuove opportunità per far crescere la tua azienda e rinnovare il tuo modello di business”.
Ad oggi, hanno aderito 6000 aziende .
Enel
La piattaforma di Enel si chiama Openinnovability e ha lo scopo di ottenere soluzioni più innovative per rispondere alle “sfide dello sviluppo sostenibile, individuate nel piano strategico del nostro Gruppo e nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
Attiva da tre anni, ha ospitato oltre 140 sfide e raccolto migliaia di soluzioni da oltre 100 Paesi nel mondo, che hanno permesso sia di distribuire riconoscimenti economici sia di realizzare accordi di collaborazione con imprese e startup, ma anche ricercatori e singoli individui.
Leonardo
Se la tua passione è la tecnologia avanzata, la piattaforma di Leonardo potrebbe fare per te. Da questo link, in fondo, accedi alle sfide disponibili.
Onestamente, un sito meno chiaro rispetto agli altri, ma decisamente attraente per chi ha soluzioni di altissimo livello.
Altre piattaforme di innovation matching
Non esistono solo siti dedicati da Regioni e grandi aziende, ma anche altri nati dall’iniziativa di startupper che hanno voluto creare un ecosistema digitale per mettere in connessione fra loro imprese, startup, centri di ricerca e singoli professionisti.
F6S
Specializzata soprattutto su startup e fundraising, F6S ti permette di accedere a finanziamenti, trovare lavoro in una startup o creare una community ed incontrarne direttamente lì altre.
Plug and play
Suddivisa principalmente in tre settori, la piattaforma Plug and Play permette di:
- potenziare la tua startup, attraverso programmi di accelerazione;
- aiutare le innovazioni delle aziende
- investire attraverso il venture capital
Ideascale
Un po’ differente dalle altre, ideascale è centrata sulla condivisione delle idee e su una forma di crowdsourcing con l’obiettivo di votare e commentare le proposte degli altri utenti.
Non solo, quindi, connessione fra imprese e innovatori, ma anche luogo di discussione di idee, miglioramento e collaborazione sulle stesse.
Gellify
Nata in Italia, Gellify connette startup B2B altamente tecnologiche con aziende che hanno bisogno di innovare. Si propongono sia per risolvere difficoltà organizzative, operative e strategiche delle startup sia per aiutare le aziende a realizzare modelli di innovazione.
In conclusione
Con questo articolo non ho certo esaurito tutte le possibilità presenti in questo nuovo campo, ma ho offerto una panoramica di base su un servizio che sta prendendo sempre più piede e che può risolvere molti problemi a grandi imprese e giovani innovatori.
Ma oltre a questo, rimane importante anche la possibilità di creare community, forum di discussione, connessioni che vanno ben oltre quelle che sarebbero possibili nel “vecchio mondo” non digitalizzato e che danno una spinta per aprire la propria mente e svecchiare qualche pratica ormai obsoleta.
Può essere visto anche come un primo step per prendere confidenza con il mondo dell’innovazione per piccoli passi e, per le giovani imprese, per iniziare a creare contatti e farsi conoscere. Così come una possibilità anche per singoli talenti e consulenti per entrare in questo mondo affascinante.
[1] Per una breve analisi della situazione del nostro Paese si veda questo articolo: https://www.news.srl/italia-open-innovation-2021/
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